Ho trascorso tutta la mattina a correggere le bozze di una mia poesia, e ho tolto una virgola. Nel pomeriggio, l'ho rimessa” O. Wilde (?)
La mattina, l'ha tolta tra nascere rinascere.
Poi l'ha rimessa tra nascere, rinascere (e non era in pausa pranzo)
La virgola tra scrittore, pittore (come dire: editore, gallerista)
La virgola tra Jeanne, Modigliani (figlia di padre ign-noto)
tra Vriesendorp, Koolhaas (non si sono conosciuti al THE DATING GAME)
tra Verlaine, Rimbaud (fa da giubbotto antiproiettile)
tra Savinio, De Chirico (Giorgio Alberto)
tra fratelli, van Gogh
tra Kahlo, Rivera.
La virgola tra arcano, enigma
tra certo, dubbio
tra io, tutti.
La virgola tra foglia, oro (Vienna Bisanzio)
tra aggettivo, sostantivo
tra soggetto, oggetto
e viceversa: oggetto, soggetto
tra cm, km (sartoria geografia)
La virgola tra Eva, Adamo (qui la virgola è la testa del serpente)
Quella che c'è tra amici, amanti
tra nemici, amanti (sì, succede).
La virgola tra Alfa, Omega (femmina 3)
La virgola tra post, modernism (postmodernism veste bene).
La virgola tra grande, architetto (con cautela)
Quella che c'è tra male, maluccio (il secondo è preferibile)
tra benedetti, maledetti.
Quella che c'è tra Wilde, C.3.3 (W.3.3)
La virgola tra Melmoth, Wilde (Oscar Sebastian)
tra Wilde, C.3.3 (sul campanello di casa).
Domani forse la toglierò di nuovo.
O meglio: ne metterò due (e la terza...).