ha dimenticato gli spartiti
sul tavolino del bar
accanto a una tazza
con l’alone del latte
e un cucchiaino.
Come ogni mattina
dopo la colazione
prende il violino
ripassa la sonata.
Si ferma a metà.
Ricomincia.
Poi s'interrompe
ancora, sempre lì,
a quella nota,
come se ci fosse
un prima e un dopo,
e distratta com'è
con quella nota
l'archetto
taglia una faccia (con caricatura)
al diamante grezzo del sentimento.