Thursday, June 22, 2017
Wednesday, June 21, 2017
I Quattro
Dove andate a far notte
stretti sopra un legno di gondola?
Siete tre gemelli figli di tre madri
e un quarto, fanciullo, vi accompagna nel viaggio, senza sapere perché.
Incisi nei rifessi cilestrini
si snodano intorno
si snodano intorno
tracciati d’impronte sull’acqua.
La laguna ha piazze e strade
lastricate di tremule onde,
ma il Centro non si trova,
scivola via con la corrente,
bersaglio mobile.
Vestite i velluti dell’inverno, sipari
scesi intorno al corpo.
Mani e viso restano
a recitare sulla scena
a recitare sulla scena
e la voce a far da coro.
Belle, quelle frasi che la scrittura
non calza più da molte stagioni.
Vestite ricami sfilacciati e matasse di niente,
oro arrugginito macchia
i colletti spidocchiati e inamidati.
Schiene premiate da medaglie derise.
Va detta per voi una litania.
Il primo il primo il primo
ride al cielo di un brivido riacceso.
Il secondo il secondo il secondo
tiene ferma la saracinesca sulla cornice
custode di volti troppo sognati,
consanguinei ricordi.
Il terzo il terzo il terzo
sa pochi proverbi.
Il quarto il quarto il quarto
accarezza un teschio di bambola,
le cambia i fiocchi.
Il quarto il quarto il quarto
tappa i buchi da dove spiamo la folla
e la folla ci spia.
Spera di arrivare all'ultimo posto,
di non esser visto mai.
ride al cielo di un brivido riacceso.
Il secondo il secondo il secondo
tiene ferma la saracinesca sulla cornice
custode di volti troppo sognati,
consanguinei ricordi.
Il terzo il terzo il terzo
sa pochi proverbi.
Il quarto il quarto il quarto
accarezza un teschio di bambola,
le cambia i fiocchi.
Il quarto il quarto il quarto
tappa i buchi da dove spiamo la folla
e la folla ci spia.
Spera di arrivare all'ultimo posto,
di non esser visto mai.
Labels:
no-poesia
Sunday, June 18, 2017
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